1/04/2012

Le foto Migliori!

Oggi pomeriggio sono andato ad appendere le mie foto per una piccola mostra.
Le avevo scelte gia da diverso tempo e ne ero pienamente soddisfatto.
Nel pomeriggio però vedendole appese qualcosa mi è scattato in mente e le ho "rivalutate" praticamente tutte come Mediocri (mediocri nella scala di qualità delle foto che realizzo...non mediocri in senso assoluto...che gia sarebbe ottimo!).
Ho desiderato ardentemente di sostituirle tutte con altre piu recenti (si parla di foto scattate non oltre i 3 mesi fa).
Guardandomi indietro ho pensato al mio album su flickr, lo aggiorno continuamente con le nuove foto che faccio e continuamente ne elimino di "vecchie".
Rimangono dentro all'album veramente poche foto una volta scremato.
Questo è frutto di un'evoluzione fotografica, che porta a non trovare piu piacevoli alcune foto perchè imperfette (imperfette per la visione del momento...ovviamente...anche le piu "nuove" lo sono).

Mi domando ora...Alla fine di una "vita" a fare foto;


Di quante rimarremo veramente soddisfatti? (solo a livello di risultato finale...non comprendendo quelle emotivamente importanti, quelle piu soddisfacenti dal punto di vista tecnico.)

8 commenti:

  1. Ciao Damiano,
    ognuno di noi è il sunto delle esperienze che vive giorno per giorno, attimo per attimo.
    Rimanere " ancorati" ad un momento o ad un periodo della nostra vita significa non crescere, non progredire. La vita è movimento, trasformazione, evoluzione. Il contrario è la staticità ed in estremo la morte.
    Chi vive la propria esistenza con il desiderio di conoscere e di imparare cosciente della sua progressiva trasformazione guarderà le esperienze passate ( e quindi anche una fotografia ) con sufficiente distacco adatto a comprendere quanto quelle esperienze ( siano esse positive o negative ) siano state necessarie per portarci ad oggi ma senza un particolare coinvolgimento emotivo.
    Proprio la mancanza di questo coinvolgimento, dovuto al tempo passato ed alla nostra evoluzione, ci farà valutare " quella fotografia" con occhi diversi e probabilmente la stessa ci apparirà un pò meno bella.
    Di certo essa non è cambiata : siamo noi che , per fortuna, siamo diversi.
    Stefano Landi

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  2. Ciao Stefano,
    Concordo pienamente sulla questione del coinvolgimento.
    Un po piu alla lunga è come:
    Quando sono a far foto in giro mi piacciono tutte, poi a casa le rivaluto.
    Ciao!

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  3. Da dilettante, penso che lo stesso soggetto, fotografato più volte a distanza di tempo, ne verrà come risultato, diverso... per ogni scatto c'è un diverso punto di vista, un diverso stato d'animo... e sopratutto un'evoluzione nel tempo...si cresce, si acquisisce, si cambia...
    grazie Damiano..pian piano leggendo acquisisco anch'io..
    dandelìon

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  4. Grazie a te che segui e partecipi al mio piccolo Blog!

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  5. Ciao Damiano

    Personalmente, da vero amatore (nel senso comune del termine non in quello ufficiale visto che ho scoperto dopo qualche tempo che definirsi fotografi "amatoriali" è già un buon livello) ti dico che anche a me succede la stessa cosa...
    A differenza di te però spesso, quando vado in fase di revisione foto, oltre che svalutarne alcune, ne rivaluto altre che inizialmente non mi piacevano. Non vado a senso unico.
    Ho ritrovato tanti scatti per i quali mi sono chiesto come mai non li avessi flaggati meglio.

    Ripeto, tieni presente che sono lontanissimo dal tuo standard, pertanto prendi le mie autovalutazioni tutto con le debite proporzioni.

    Scatto moltissimo, quale principiante che sono, e "a volte" ma "a volte" torno a casa e trovo in macchina 1 o 2 scatti che mi piacciono. (come sono lontane le medie analogiche 1 su 36)

    Quasi sempre sono scatti che non avrei detto che fossero scatti da ritenere passabili.

    Quello che invariabilmente invece mi succede è che non mi piacciono MAI quegli scatti che avrei giudicati buoni al momento dello scatto o ancora prima di scattare.

    Passando il tempo e condiviVendo (!sic) momenti fotografici con la comunità telematica, in me si rafforza la convinzione che di ogni foto ne esistono diverse versioni.

    La prima è quella che ogni fotografo "vede" senza macchina. Ci sono posti che osservo da anni, li riguardo. in varie stagioni e luci; e sono sicuro che prima o poi ci farò una foto, ma che per mancanza di idea (non uso apposta il termine ispirazione che attiene ad altri livelli) non me li "sparo" per non bruciarli

    La seconda è quella che vedi dentro al mirino. E qui le ciofeche come me cadono come pere. Mettendo l'occhio nel mirino, ci "ricordiamo" di come era l'inquadratura "dal vivo" e col cervello continuiamo ad inserirla in quel contesto; spesso questo effetto memoria (come le pile) ci fa fare foto che non sono un gran che e viceversa effettuiamo scatti che non ci paiono un gran che, nel momento in cui lo guardi nel mirino (ma scatti ugualmente) salvo poi rivelarsi meglio a casa.

    Una terza versione della foto è quella del visore della macchina (secondo me è la peggiore). Spesso induce in errori, soprattutto di esposizione. Spesso ho trimmato la macchina difformemente dalle misure perché nel visore mi sembravano troppo chiare o troppo scure, incasinando poi tutte quelle dopo, e scoprire a casa che andavano bene le prime. Da lì ho imparato ad usare proficuamente l'istogramma delle luci.
    Il taglio, io, in quel rettangolino di cristallo non so proprio ancora valutarlo. Devo aspettare almeno 2 ore prima di togliermi dagli occhi il contesto. Magari dopo, al bar, con un caffè, discutendo.... qualcosa si accende. Scorro le foto e, errori tecnici a parte, riesco a darmi un primo giudizio.

    C'è poi la versione al computer, che per quanto mi riguarda, è quella sulla quale riesco ad essere più critico (scoperta dell'acqua calda).

    L'ultima versione di una foto è poi quella stampata che, a mio modestissimo parere, ha lo stesso rapporto, rispetto a quella sul pc, che ha la foto "ancora da scattare" e quella inquadrata nel mirino. Cioè sono due cose diverse. E sono anche molto diverse tra loro anche due stampe in formati diversi della stessa foto. (scoperta dell'acqua fredda)

    Diciamo che un genietto, trovandosi di fronte a un potenziale "scattochenevalelapena" se lo immagina già parametrizzato così: apertura massima, taglio verticale, leggera sottoesposizione, stampa opaca 50x70, illuminato da uno spot a 45°.

    Ho scritto anche troppo ma mi serve ancora qualche parola per complimentarmi con te per le ottime foto che ho visto.
    Ti ho "scoperto2 perché ho partecipato da spettatore esterno alla serata con Davide Marcesini al PFL e poi mi sono iscritto al gruppo FB.
    Da allora mi arrivano tutti gli aggiornamenti e quindi....

    Saluti da Arcola
    Alberto Muzio

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  6. Ciao Alberto e piacere di conoscerti.
    Anche io sono di Arcola!
    Ci si potrebbe accordare per fare delle foto insieme qualche volta.

    Comunque, ti ringrazio del tuo intervento.
    Concordo in pieno sul valore aggiunto della stampa, se uno vuol valutare bene la foto non c'è niente da fare, la stampa è il "supporto" definitivo su cui visionarla!

    Grazie ancora
    Ciao!

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  7. Ciao Damiano

    pensavo abitassi a Spezia.

    per l'invito non vorrei approfittare però potremmo accordarci. ne sarei lusingato.

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  8. Dai Alberto...ci mettiamo d'accordo!

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