Tempo fà parlando del piu' e del meno mi venne in mente un'immagine, una di quelle che a volte scaturiscono dalla fantasia; di quelle sulle quali si puo fantasticare, ridere, e alle quali si possono legare mille altre storie....
Insomma, una situazione particolare, ma comunque di quelle che possono venire in mente continuamente scherzando con gli amici.
Embè.... che ci stai a raccontare Damiano...???
Beh, vi stò a raccontare che questa volta da una semplice pensata di quel genere è nata una foto che và a ricalcare quanto immaginato.
L'immagine era composta da due soggetti [che sono stati identificati immediatamente; non ho dovuto sceglierli, ma è stato naturale pensare a loro] una ragazza [Valentina!] dentro una camicia di forza e un uomo [Claudio!] vestito da dottore.
Tutto cio' corredato da qualcosa di particolare; un paradosso!
Volevo creare qualcosa da immaginare attorno a tale immagine; vedendo un dottore e una paziente con la camicia di forza uno si aspetta di avere davanti un pazzo e un medico con l'intenzione di curare il pazzo; io ho immaginato una situazione paradossale invece, il paziente non è pazzo, ma si trova in balia di un dottore psicologicamente instabile....
Detto questo, da quando ho pensato alla foto a quando essa è stata realizzata sono passati mesi, ho dovuto acquistare la camicia di forza [un banale costume di halloween] e procurarmi parte dell'abbigliamento da dottore; per poi passare a pensare come realizzare il set.
Inizialmente nella mia mente avrei voluto realizzare lo scatto nella corsia di un ospedale; poi ho rinunciato per le tante difficoltà che tale cosa avrebbe comportato; optando per "richiamare" l'ambiente medico con qualcosa di semplice; un muro bianco, colorato dalla luce di un flash con una gelatina azzurra [l'azzurro richiama i colori "tipici" degli ospedali e in qualche modo da una sensazione di pulito e sterile].
Per l'illuminazione dei soggetti ho avuto un pò di dubbi in piu; inizialmente volevo riprenderli entrambi a figura intera [affiancati] poi con il passare del tempo [e dopo aver fatto altre foto con due soggetti "tagliati" a mezzobusto] ho optato per inquadrarli dalla vita in su; fatta questa scelta è stato facile capire che sarebbero stati sufficienti due bank [60x60] posti davanti ai soggetti per illuminarli a dovere.
Detto questo, arrivati al giorno fatidico; avevo le idee ben chiare su come imbastire il set [avevo provato diverse combinazioni di gelatine sul flash posteriore per ottenere un colore ben amalgamato]; con qualche regolazione e un pò di scatti di prova abbiamo trovato il giusto bilanciamento fra l'intensità luminosa dedicata ai soggetti e quella dedicata allo sfondo.
Ero talmente preso dal raggiungere un risultato tecnicamente valido che avevo un pò perso l'immagine in sè, non sapevo bene cosa far fare ai soggetti [anche se avevo ben chiaro che dovevano essere "statici" senza pose troppo complicate o semplicemente poco "leggibili"]; qui è arrivata la parte veramente ganza del tutto:
Alice, Valentina, Claudio e io abbiamo iniziato a pensare la foto assieme, provando varie pose, varie espressioni [valutando pregi e difetti delle varie prove] ed è stata una bella collaborazione che ha portato alla foto visibile sotto [l'ho scelta perchè è quella che secondo me meglio racchiude il paradosso].
A livello di postproduzione non ho fatto altro che aggiungere un pò di vignettatura [che favorisce l'andare a soffermarsi sui due soggetti]; aggiustare i colori in modo da bilanciarli e creare un'immagine pulita.
L'unico intervento pesante è stato distorgere l'immagine [forse non è una cosa cosi appariscente a tutti]; questo da un minimo tono di "caricatura", che secondo me aggiunge un pò di umorismo al tutto.
Per la cronaca, la'ttrezzatura usata è la seguente:
EOS 1Ds MKIII [sempre su treppiedi]
EF 40mm f2.8 STM [scelto per l'angolo di campo offerto e per l'eccezionale nitidezza e neutralità]
2 flash 430EX + softbox 60x60cm [frontali]
1 flash 580EX II + Gelatina azzurra [sfondo]
Aggiungo altri due scatti, realizzati a fine sessione, per fare qualcosa di piu' visto che il traguardo preimpostato era già stato ottenuto.
Questa volta sono "ritratti" singoli, ottenuti sempre con lo stesso principio del flash posteriore a creare l'ambientazione, ma frontalmente è stato utilizzato un beauty dish anzichè i softbox della precedente foto.
Questo [tenuto al centro del viso del soggetto, inclinato verso il basso] ha creato una luce particolare, molto direttiva e che va ad attenuarsi subito sugli zigomi. La provenienza della luce dall'alto ha creato delle ombre sotto il naso e sotto le sopracciglia che danno un tocco di drammaticità in piu'.
Per concludere, un grande GRAZIE a: [in ordine alfabetico]
Alice Lorenzini
Claudio Montegriffo
Valentina Leporati
Commenti, pareri, domande, fanno sempre piacere!
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