11/08/2011

Le regole: Con il cuore o con la mente?

Ciao a tutti.
Propongo un altro argomento a mio avviso interessante; le regole nella fotografia.
Non appena ci si iscrive a un corso di fotografia la nostra mente viene invasa da un mondo di regole riguardanti sia il modo di usare le impostazioni della fotocamera che l'inquadratura vera e propria (il taglio).
Questo permette senza dubbio a tutti coloro che imparano queste regole a portare a casa delle foto corrette dal punto di vista tecnico...fin qui non si scappa.
Ma queste foto sono anche capaci di emozionare?....non si rischia di creare delle foto prive di personalità rispettando regole create negli anni?

Ricollegandomi a Perchè fotografare mi chiedo: perchè seguire delle regole se la fotografia rappresenta il nostro modo di vedere il mondo?


La mia idea è che le regole devono rappresentare una strada da seguire per far si che l'immagine sia "piacevole ed equilibrata" per gli standard "mentali" dell'uomo, ma ognuno di noi deve interpretarle come meglio crede e non necessariamente rispettare un taglio piuttosto che un altro.
 Mi sento quindi di dire che personalmente ritengo si possano creare immagini piu emotive scattando con un po piu di cuore piuttosto che pensando a quanto scritto sui libri.


8 commenti:

  1. Prima si Inparano le regole, per farle proprie, e scattare con il cuore, e la propria immaginazione!

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  2. Concordo con la necessità di conoscere le regole e poi di farle proprie, convinta del fatto che è da quel momento in poi si inizia a creare.
    Ti invito a riflettere sulla possibilità che esistano due modi diversi di vedere (e fare) la macro:
    il primo puramente documentaristico,in cui si ritrae il soggetto tutto a fuoco e con il corpo ben visibile. Quello che si fa con le illustrazioni nei manuali di biologia. Poi c'è il secondo modo, quello creativo. Quello in cui si "umanizza" l'animale, giocando con gli sfocati, ritraendolo in posizioni inconsuete,oppure in movimento. In pratica, cercando di svelare qualcosa che l'animale fa (che può essere anche più o meno simpatico o insolito) e non più quello che l'animale "è".
    E' una riflessione su cui sto ragionando da tempo e che credo di poter adattare anche alla fotografia naturalistica.
    Che ne pensi?

    Simona Tedesco

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  3. Ciao Simona!
    Credo anche io che la fotografia sia suddivisa in due rami distinti come dici tu.
    Differenzierei però diversamente...
    Uno è a scopo puramente documentaristico (didattico se vogliamo)
    L'altro è creativo.
    I due rami possono però essere uniti, posso infatti rappresentare in modo creativo un momento documentaristico (un'ape che raccoglie polline etc etc) avendo si una foto didattica (l'ape è semplice da trovare, ma altri momenti particolari possono essere ripresi solo conoscendo le abitudini dei soggetti interessati) ma allo stesso tempo creativa, giocando sullo sfocato...sul taglio...sul mosso...etc etc

    Sicuramente, come dici tu, questo è adattabile anche alla fotografia naturalistica...
    Che dici?

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  4. LE REGOLE SONO IMPORTANTI PER POTER RAPPRESENTARE UNA REALTA' TRIDIMENSIONALE IN MANIERA BIDIMENSIONALE, LA PERCEZIONE DI UNA FOTO è' A DUE DIMENSIONI.
    LA LIBERA INTERPRETAZIONE TECNICA DI UNA FOTO DIPENDE SE LA FOTO E' COMMISSIONATA O FATTA PER IL PIACERE DI SCATTARE, E' DIFFICILE VENDERE UNA FOTO SFUOCATA O MOSSA........

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  5. Ciao Massimo,
    Non avevo considerato questo aspetto; effettivamente hai ragione.
    C'è però da dire che vengono vendute delle foto veramente brutte, che tutto sono tranne che corrette dal punto di vista tecnico.
    Per la maggiorparte delle persone conta di piu la quantità di roba che sta nella foto che la qualità.
    Quindi le regole sono relativamente importanti anche per il "pro" che ne fa un mestiere.
    Che ne pensate?

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  6. sono d'accordo.....un fotografo famoso una volta mi ha detto che un appassionato di fotografia può fare una foto da 10 una volta l'anno, mentre un professionista non si può permettere di scendere sotto il 6 tutti i giorni.Durante la mia attività di fotografo industriale mi è capitato di fare foto bellissime e foto schifose, ma tutte avevano una precisa richiesta da parte dell'art director dell'agenzia di pubblicità o dal cliente finale.
    Avevo spesso una mia idea della foto da fare, ma dovevo esaudire delle precise indicazioni tecniche.La foto doveva servire ad uno scopo preciso e quella doveva essere. Avevo il compito di mettere su pellicola la richiesta con la mia capacità tecnica....ciao

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  7. Lo trovo fighissimo questo articolo Damiano!!! specialmente questa frase "perchè seguire delle regole se la fotografia rappresenta il nostro modo di vedere il mondo?"
    Certo che servono le regole ma non dovrebbero essere l' unica preoccupazione; io poi aggiungerei anche questa di frase ;)
    "il nemico della fotografia è ciò che è convenzionale, sono le rigide regole delle istruzioni per l' uso.
    La salvezza della fotografia stà nella sperimentazione!"
    -l'errore fotografico-

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    1. Ciao!
      Grazie dell'apprezzamento.
      Mi fapiacere inoltre il tuo contributo che condivido pienamente!
      :)

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